La cistite interstiziale (CI) è una condizione cronica che causa disagio o dolore della vescica e il bisogno di urinare frequentemente e con urgenza. È molto più comune nelle donne che negli uomini. I sintomi della cistite interstiziale variano da soggetto a soggetto, alcuni individui possono avere dolore senza urgenza o frequenza, altri hanno urgenza e frequenza senza dolore. In passato la CI era una malattia rara e molto difficile da curare, oggi invece colpisce più frequentemente ed esistono terapie molto efficaci per il trattamento di questa patologia.
Quali sono le cause della cistite interstiziale?
La vescica è un organo cavo con un sottile strato muscolare che immagazzina l’urina. Quando si riempie di urina invia un segnale al cervello, che ordina ai muscoli di svuotarla. In molte persone, questi segnali non vengono inviati finché la vescica non è praticamente piena.
In presenza di cistite interstiziale il segnale di svuotare la vescica viene inviato più spesso o quando la vescica non è ancora molto piena.
Non si conoscono le cause esatte della cistite interstiziale e non esistono test specifici in grado di diagnosticarne la presenza. I medici spesso eseguono esami per escludere altre possibili cause dei sintomi e giungono alla diagnosi per esclusione.
Molti ricercatori ritengono che la CI possa avere una o più cause tra cui:
- un difetto dell’epitelio della vescica che permette alle sostanze irritanti dell’urina di penetrare nella vescica;
- un tipo speciale di cellule infiammatorie (mastociti) che rilasciano istamina e altre sostanze chimiche che favoriscono i sintomi della CI nella vescica;
- presenza di un qualche elemento nell’urina che danneggia la vescica;
- variazioni dei nervi che trasmettono le sensazioni della vescica, per cui fattori che normalmente non provocano dolore (come il riempimento della vescica) diventano dolorosi;
- il sistema immunitario dell’organismo che attacca la vescica, come avviene in altri disturbi autoimmunitari.
- È verosimile che processi diversi siano responsabili di gruppi diversi di pazienti con CI
Fattori di rischio
Non ci sono particolari comportamenti o esposizioni (come il fumo) associati ad un rischio maggiore di sviluppare la malattia. La tendenza ad ammalarsi potrebbe essere legata al corredo genetico, quindi un familiare affetto da CI potrebbe rappresentare un fattore di rischio.
Circa l’80% degli individui con diagnosi di CI è di genere femminile, quindi tale genere sembrerebbe aumentare il rischio di sviluppare la malattia, tuttavia l’incidenza tra uomini e donne potrebbe non essere così diversa come sembra, perché alcune diagnosi di prostatite (o malattie analoghe) negli uomini potrebbero in realtà essere CI.
La malattia si sviluppa per lo più tra i 30 e i 40 anni di età, benché sia stata rilevata anche in soggetti più giovani.
La cistite interstiziale può essere associata con altri disturbi dolorosi cronici, come la sindrome dell’intestino irritabile o la fibromialgia.
Sintomi
La cistite interstiziale è un disturbo frequente che spesso inizia in modo subdolo, talvolta come semplice stimolo frequente alla minzione che il soggetto può non notare o non percepire come problema. In altri casi, l’insorgenza è ben più drammatica, con sintomi gravi che si verificano nell’arco di giorni, settimane o mesi.
In molti casi, i sintomi diventano cronici, anche se la malattia non tende a progredire dopo i primi 12-18 mesi. Raramente, la vescica si rimpicciolisce nel tempo al punto da non avere più nessuna capacità di accumulare urina.
I sintomi variano tra pazienti, alternando periodi di maggiore o minor gravità. Pazienti affetti da CI potrebbero avere un bisogno frequente/urgente di urinare (nei casi gravi, fino a 60 volte al giorno) oppure dolore, pressione o disagio percepiti a partenza dalla vescica, ma anche tutti questi sintomi insieme.
Un bisogno frequente di urinare è uno stimolo percepito più spesso del normale. Di solito, un soggetto medio non urina più spesso di sette volte al giorno e non deve alzarsi di notte per andare in bagno. Un paziente con cistite interstiziale spesso deve urinare di frequente, sia di giorno che di notte. L’incremento della frequenza porta, via via che peggiora, all’urgenza. Il bisogno urgente di urinare è un sintomo comune di CI. Alcuni pazienti percepiscono uno stimolo costante che non scompare mai, nemmeno subito dopo aver urinato. Altri soggetti con minzione frequente, invece, possono non percepire uno stimolo costante.
I pazienti possono avere dolore vescicale, costante o intermittente, che peggiora via via che la vescica si riempie, alcuni di essi sentono dolore non solo alla vescica ma anche in altre aree. Nello specifico può essere riferito dolore in alcune sedi come:
- all’uretra
- all’addome inferiore
- alla parte inferiore della schiena
- alle aree pelvica e perineale
- le donne possono percepire dolore a vulva o vagina
- gli uomini a scroto, testicoli o pene
Attenzione all’alimentazione
La maggioranza dei soggetti (ma non tutti) con CI trova che alcuni alimenti peggiorano la sintomatologia. Occorre quindi fare attenzione a tutti quei cibi che possono disturbare la vescica, come quelli ricchi di potassio e speziati, oltre ad alcune tipologie di bevande tra cui:
- bevande alcoliche
- bevande contenenti caffeina
- alcune bevande effervescenti
L’elenco dei cibi cui è stato attribuito un peggioramento della CI è decisamente più lungo, ma non tutti i cibi disturbano il paziente nello stesso modo, per questo motivo ciascun soggetto deve scoprire quali cibi interferiscono con la propria vescica.
Il modo più semplice per farlo consiste nel seguire una dieta ad eliminazione per una o due settimane. Con questa tipologia di dieta, si smette di assumere tutti i cibi che potrebbero irritare la vescica. Elenchi di alimenti potenzialmente irritanti sono disponibili da varie fonti (ad esempio, www.ichelp.org o www.ic-network.com, purtroppo solo in inglese).
Se i sintomi migliorano durante la cosiddetta “dieta senza”, significa che almeno uno degli alimenti era irritante per la vescica; il passo successivo consiste nel capire esattamente quale alimento peggiora i disturbi vescicali.
Dopo una o due settimane di “dieta senza”, si può provare ad assumere uno degli alimenti inclusi nell’elenco dei cibi irritanti. Se non si manifestano sintomi nell’arco di 24 ore, l’alimento è verosimilmente sicuro e può essere reintegrato nella propria alimentazione regolare. Il giorno successivo, si può provare a reintrodurre un secondo alimento in elenco, e così via. In tal modo, si ripristineranno uno alla volta gli alimenti nella propria dieta abituale; saranno i propri sintomi vescicali a svelare quale cibo è fonte di disturbi. L’importante è assicurarsi di aggiungere solo un nuovo alimento ogni giorno. Se un individuo mangia infatti banane, fragole e pomodori nello stesso giorno e i sintomi di CI peggiorano la sera stessa, non si potrà comprendere quale dei tre alimenti è causa della sintomatologia.
Le donne, la categoria generalmente più colpita, può riferire un peggioramento dei sintomi durante le mestruazioni e i rapporti sessuali.
Lo stress e l’impatto sulla sfera psicologica
Numerosi pazienti riferiscono un peggioramento dei sintomi in condizioni di stress (sia fisico che mentale). Ad oggi non ci sono certezze che lo stress possa causare l’insorgenza della cistite interstiziale ma è risaputo che se un individuo ne soffre lo stress fisico o mentale può contribuire al peggioramento della sintomatologia.
Pericoli
Non esistono dati a supporto di un aumento del rischio di cancro della vescica legato alla cistite interstiziale, mentre si riconosce la possibilità di:
Riduzione del volume della vescica: la cistite interstiziale può portare ad un irrigidimento della parete della vescica e ad una diminuzione del suo volume, quindi la vescica conterrà meno urina.
Ridotta qualità della vita: il bisogno frequente di urinare e il dolore possono interferire con attività sociali, lavoro e altre attività quotidiane.
Problemi nell’intimità sessuale: il bisogno frequente di urinare e il dolore possono mettere a dura prova i propri rapporti interpersonali; l’intimità sessuale è spesso compromessa.
Disturbi emozionali: il dolore cronico e il sonno interrotto associati con la cistite interstiziale possono causare stress emozionali e portare a depressione.
Gravidanza
I ricercatori hanno poche informazioni sul rapporto tra gravidanza e cistite interstiziale (o PBS, sigla inglese per “sindrome della vescica dolorosa”); si ritiene comunque che tali condizioni non influenzino la fertilità o la salute del feto. Alcune donne riportano che la loro CI/PBS vada in remissione durante la gravidanza, mentre altre riferiscono un peggioramento della sintomatologia.
Quando chiamare il medico
Di fronte ai sintomi tipici della cistite interstiziale è sempre bene consultare il proprio medico, assicurandosi di riferire ogni sintomo poiché la malattia non viene infatti riconosciuta o diagnosticata facilmente.
Cura e terapia
I risultati del trattamento sono variabili. Alcuni pazienti rispondono bene a terapie semplici e a variazioni della dieta. Altri necessitano di trattamenti complessi o chirurgici.
Il Prof. Mauro Cervigni esegue visite ambulatoriali e interventi chirurgici di ginecologia e urologia.